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Channel: Incisione dei telai per serigrafia. - CPL Fabbrika
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Realizzare e stampare le pellicole per incidere il telaio in serigrafia

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Cpl Fabbrika -

Buon giorno, mi può dire come si fanno i disegni sulle pellicole? è difficile da imparare? grazie

Gerardo, Barletta

Ci sono diversi modi per realizzare delle pellicole.
il più semplice ed economico consiste nel disegnare un soggetto su un foglio di acetato utilizzando dei pennarelli coprenti.

In modo più tecnico e “industriale” con almeno un programma di videoscrittura (per i testi) e una stampante laser da caricare con degli speciali fogli di poliestere su cui stampare i dettagli del soggetto.

Ovviamente la risposta è breve ed indicativa: il discorso della prestampa e delle pellicole in particolare è molto complesso sia in termini tecnici che nella realizzazione sui vari supporti e per le diverse tecnologie: stampanti, plotter, fotounità programmi di interpretazione e traduzione in punti delle sfumature (mezzitoni) ecc.

Se hai voglia di fare un piccolo investimento, sul mio manuale c’è qualche pagina dedicata a questo argomento. durante i miei corsi si spende una giornata di otto ore per discutere unicamente su questo argomento.

Angelo Barzaghi

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Realizzare e stampare le pellicole per incidere il telaio in serigrafia


Esposizione e incisione del telaio serigrafico. Esiste una regola?

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Cpl Fabbrika -

Vorrei sapere se esistono delle tabelle con i tempi di esposizione per i telai in base ai n. dei fili, tipo di tessuto (giallo/bianco) l’emulsione che si da sul telaio, la potenza della lampada. Io attualmente i telai li faccio incidere fuori ma per comodita’ vorrei farli all’interno visto che dispongo sia della lampada da 2000 watt carellata della Argon sia del torchio pneumatico Argon per telai fino a 80 x 120. La distanza della lampada e’ importante?

Francesco, Saluzzo

Non esistono riferimenti generici o consigli che possano funzionare universalmente: le fotoemulsioni sono però sempre corredate da una scheda tecnica sulla quale sono indicate le istruzioni di massima, come anche alcuni suggerimenti sui tempi di esposizione in relazione alla potenza della lampada e del tipo di filato montato sul telaio.

Il consiglio che posso dare a lei e a chiunque altro voglia avere delle risposte in merito è quello di testare con un telaio con un filato di 77 fili (normalmente la via di mezzo più utilizzata) e prendere i test effettuati con questo tessuto come punto diriferimento.

Faccia delle prove segnandosi quanti passaggi di gelatina per lato, a che distanza dalla lampada viene posto il telaio, la potenza della lampada (occorre anche ricordarsi che una lampada subisce i “segni” del tempo, quindi più è usata e meno riesce ad esprimere la sua potenza, rendendo necessario un aumento dei tempi in proporzione) ed ogni altra variabile che interviene nel processo: da lì poi potrà calcolare con una certa facilità i tempi degli altri filati aumentando per numeri di fili/cm minori e diminuendo per telai a trama più fitta con valori intorno al 10-15% per ogni aumento-diminuizione di filato.

Ovviamente per i primi tempi dovrà scendere a patti e “sacrificare” qualche talaio, ma poi le cose diventeranno automatiche e intuitive.

Con una lampada da 2000 watt può già lavorare tranquillamente: per avere una uniformità di incisione e copertura della luce deve posizionare la lampada ad una distanza pari alla diagonale del telaio di misura massima che il torchio le permette di contenere. Tenga poi questa distanza come fissa e calcoli da qui i tempi di esposizione che terrà come tabella di riferimento: per i telai da lei indicati (80×120) la distanza corretta è tra i 140 e i 150 cm.

Angelo Barzaghi

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Esposizione e incisione del telaio serigrafico. Esiste una regola?

Ottenere una stampa a spessore su poliestere in serigrafia

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Cpl Fabbrika -

Salve sig. Ratto, ho bisogno di stampare con uno spessore intorno ai 40-60 micron un supporto in poliestere. Per ora ho provato allontanando un pochino il piano dal telaio, però, in questo modo non ottengo spessori uniformi. Ho pensato a diminuire il numero di fili della maglia ma non so proprio da dove cominciare. Per ora stampo con un 120 fili. Può in qualche modo aiutarmi. la ringrazio.

Francesco, Roma

Allontanare il telaio dal piano di stampa non genera alcuna differenza nello spessore dell’inchiostro depositato, ma serve al più per migliorare la nitidezza della stampa.Per aumentare lo spessore dell’inchiostro depositato, sempre se le caratteristiche dell’inchiostro lo consentono, occorre aumentare lo spessore del telaio, cioè lo spessore dato dal tessuto poliestere, più l’emulsione spalmata su questo.

Le consiglio perciò di stampare con telaio a 77 fili
anziché a 120 fili: il diametro del filo è maggiore e di conseguenza lo spessore del tessuto.

Per dare al telaio ancora maggior spessore le consiglio di emulsionare in due o più tempi:
- Prima emulsionatura: una passata all’esterno più due passate all’interno, come di consueto
- Asciugatura con telaio al buio, in orizzontale, lato stampa IN BASSO.
- Seconda emlsionatura: due passate lato stampa
- Asciugatura con telaio al buio, in orizzontale, lato stampa questa volta IN ALTOCon qusta procedura, anche ripetibile più volte, il telaio acquisterà lo spessore di 60-70 micron, corrispondenti allo spessore dell’inchiostro da depositare.

Il tempo di esposizione, con emulsione più spessa, va aumentato in modo proporzionale.
Il disegno da incidere non dovrà avere filetti sottili o particolari dettagliati.
Si consiglia di usare un espositore a luce puntiforme anziché a tubi neon.

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Ottenere una stampa a spessore su poliestere in serigrafia

Emulsione QLT per incidere senza fonti UV. Come sviluppare correttamente il telaio

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno, esiste un tempo massimo oltre il quale l’ EMULSIONE QLT perde le sue proprietà una volta stesa sul telaio?
Ho preparato il telaio 48 ore fa e una volta esposto alla lampada non sono riuscito a levare la parte in eccesso con il getto d’acqua.

 

Andrea

Come tutte le emulsioni anche la QLT, una volta stesa sul telaio e asciugata al buio, dovrebbe essere utilizzata entro 7 giorni. Naturalmente il telaio emulsionato e asciutto deve essere conservato nel buio totale.
Invece l’emulsione QLT si conserva nel barattolo, a temperatura di 20°C, per 18 mesi.

La difficoltà di sviluppo del telaio può dipendere da molte cause

. Queste le più probabili:
- Il telaio emulsionato è stato conservato in presenza di luce anziché al buio totale.
- Il telaio emulsionato ha preso luce durante le varie manipolazioni per inciderlo: applicazione della pellicola, rimozione della pellicola, ecc.
- Il tempo di esposizione è stato eccessivo
- l’aderenza della pellicola al telaio durante l’incisione non era perfetta e la luce è andata a indurire l’emulsione in corrrispondenza di filetti sottili.
- La pellicola usata per l’incisione non era sufficientemente nera e la luce è passata attraverso al disegno, andando a indurire l’emulsione.

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Emulsione QLT per incidere senza fonti UV. Come sviluppare correttamente il telaio

Problema di incisione del telaio serigrafico. Ecco le possibili cause.

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Cpl Fabbrika -


Buongiorno, utilizzo l’emulsione TEXTIL HT, comprata ad aprile, cominciata ad utilizzare con l’aggiunta del diazo tra aprile e maggio. Conservata sempre nel suo barattolo a temperatura ambiente tra 20 e 30° o poco più. Ora i quadri non mi si incidono bene, ho fatto due prove con lo stesso telaio da 77 fili, prima esposizione 6′ e 30” la seconda 7 min utilizzando 6 neon UV acquistati da voi. In entrambi i casi l’emulsione veniva via sotto il getto d’acqua durante lo sviluppo. La causa è il troppo tempo trascorso tra la sensibilizzazione e l’ultimo utilizzo? Premetto che ho esposto i quadri forse non perfettamente asciutti, asciugati con phon per capelli circa 10 min. Inoltre le chiedo se è giusto utilizzare una vaschetta da 27 cm per un telaio di 42 x 52 cm, l’emulsione si dispone nella parte centrale del telaio e ho difficoltà a riempire quanto più spazio possibile di tela con la gelatina mantenendo uno spessore uniforme, mi chiedo se non sia meglio utilizzare una vaschetta più lunga.

 

Giovanni, Modena

- L’emulsione Textil HT, dopo essere stata sensibilizzata con l’aggiunta del diazo, è garantita dal produttore, a temperatura ambiente (circa 20°C) per un mese. Se tenuta in frigo a 4-5°C la durata tranquillamente triplica. Questa durata è tipica di tutte le emulsioni diazo, di qualsiasi marca.

Invece l’emulsione QLT, che non ha il diazo, è garantita dal produttore per 18 mesi a temperatura ambiente.
Perciò è molto probabile che il cattivo funzionamento che lei descrive sia dovuto al fatto che il suo prodotto è scaduto.
Attenzione però: l’emulsione scaduta si comporta per lo più in questo modo: dopo l’esposizione (fatta per il tempo corretto) i tratti faticano ad aprirsi, come se l’emulsione fosse indurita o l’esposizione fosse eccessiva. Se si insiste, allora l’emulsione si stacca dal tessuto e si scioglie.

Non mi dice se, ad emulsione nuova, i tempi di esposizione di 6-7 minuti le davano o no buoni risultati. Oppure se questa è la sua prima esperienza di incisione. Se è il secondo caso, le suggerisco di provare a raddoppiare il tempo di esposizione e verificare se l’emulsione si scioglie egualmente. Sarebbe naturalmente più significativo fare questo test con una emulsione nuova.

- Un altro motivo dell’insuccesso potrebbe essere la temperatura troppo elevata a cui l’emulsione è stata sottoposta, durante l’asciugatura con il phon. Le emulsioni non devono mai essere scaldate a più di 40°C, altrimenti si rovinano. L’emulsione è asciutta quando visivamente appare asciutta e passando sopra il dito, questo non la intacca.

- La lunghezza ideale della vaschetta stendigelatina per un telaio da 42×52 cm esterni è 32-33 cm. (3 cm meno del lato interno più corto del telaio). Perciò la vaschetta da 27 cm può andare egualmente bene, solo lascerà una striscia non emulsionata leggermente più larga.

Per coprire lo spazio libero si può fare in due modi: rifinendo la striscia con l’emulsione stesa a pennello (intanto questa zona non dovrà essere occupata dal disegno); oppure sigillando con il nastro adesivo in poliestere color argento da noi commmercializzato, di facile rimozione al momento del lavaggio del telaio.

Non è mai conveniente far fare alla vaschetta percorsi strani, per coprire tutte le aree: l’area coperta con la vaschetta non può mai essere più larga della vaschetta stessa.

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Problema di incisione del telaio serigrafico. Ecco le possibili cause.

Calcolare la corretta esposizione di un telaio da stampa serigrafica

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Cpl Fabbrika -


Ho avuto una serigrafia per 7 anni ma da allora ne sono passati 12. Sto aiutando amici a creare una serigrafia artigianale in un centro culturale. Per cui non ricordo se avevo un faro da 500w o 1500w ricordo solo che incidevo in max 15 min con una distanza di 70 cm. Avendo un faretto da 500w di quanto tempo ho bisogno?

 

 

Monica, Bologna

E’ estremamente difficile darle una risposta attendibile perchè, come lei sa, il tempo di esposizione del telaio dipende da tante variabili.

Posta la distanza di 70 cm dal telaio (corretta) e la potenza di 500W della lampada (corretta), restano da determinare:

- La temperatura di colore della luce emessa dalla lampada (luce calda, luce neutra, luce fredda): più l’emisisone luminosa si avvicina al blu, minore può essere il tempo di esposizione.

- Il tipo di gelatina utilizzata: con le normali gelatine al diazo il tempo necessario con lampade alogene di uso comune (non UV) è relativamente lungo (15 e anche 30 minuti), Ma con la gelatina QLT senza diazo, da noi commercializzata, questi tempi si riducono anche del 50%.

- Lo spessore della gelatina sul telaio: dipende dal diametro del filo e dalla mano di chi ha emulsionato. Sicuramente un telaio a 55 fili richiede un tempo doppio rispetto a un telaio a 120 fili.

Procederei con un primo tentativo a 20 minuti. In base al risultato ottenuto effettuerei variazioni del 50% in meno o del 100% in più, fino ad ottenere, con circa tre tentativi, il risultato desiderato.

Per arrivare all’obiettivo in meno mosse abbiamo il Calcolatore di Esposizione.
E’ una pellicola test che, utilizzata secondo le istruzioni, consente di determinare il corretto tempo di esposizione in un solo tentativo. Può essere utilizzata infinite volte.

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Calcolare la corretta esposizione di un telaio da stampa serigrafica

Nozioni fondamentali per preparare un telaio da stampa in serigrafia

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Cpl Fabbrika -

Salve, sto cominciando a fare serigrafia su t-shirt e avrei bisogno di qualche spiegazione. Come si emulsiona un telaio e come si imprime avendo il lucido con l’immagine? Sono capace di stampare ma non di preparare il telaio.. Grazie mille

Filippo, Monza

Non è semplice spiegare in poche righe come si prepara un telaio serigrafico, in quanto è un vero e proprio “mestiere” che presupppone un bel po’ di nozioni teoriche e tanta pratica, soprattutto per risolvere i problemi e gli inconvenienti che volta a volta possono verificarsi.

Il consiglio è di andarsi a leggere come si fa sul chiarissimo Manuale Pratico di Serigrafia.
Comunque, in estrema sintesi, queste sono le operazioni necessarie:

- con la vaschetta stendigelatina si stende d’emulsione sui due lati del telaio
- si fa asciugare il telaio in posizione orizzontale, al buio completo: l’atmosfera può anche essere riscaldata, ma con temperatura mai superiore a 35°C.
- si posa il disegno, stampato in positivo su pellicola bianco e nero, inchiostro contro emulsione, lato stampa del telaio (il lato stampa è il lato esterno, quello che va a contatto con la maglietta, l’opposto del lato interno dove si mette l’inchiostro).

- con un opportuno pressore (lastra di vetro) si migliora l’aderenza tra la pellicola e l’emulsione del telaio.
- Si espone il sandwich così formato alla luce UV per il tempo necessario (circa 6 minuti con neon UV distanti 15 cm)
- Si separa la pellicola dal telaio
- si lava il telaio in acqua corrente fino a che non compare in negativo l’immagine del disegno
- si asciuga il telaio e quindi lo si utilizza per la stampa.

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Nozioni fondamentali per preparare un telaio da stampa in serigrafia

Come incidere un telaio serigrafico con una lampada agli ioduri metallici

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno, volevo provare a incidere un telaio con una una lampada da 400W agli ioduri metallici. Leggo che di solito si usano lampade dai 2000 in su. E’ una perdita di tempo provare con una da 400w? Il telaio è da 50X70cm. Che accorgimenti devo adoperare per ottenere un buon risultato? E’ meglio utilizzare un bromografo? Non ho linee sottili ma vorrei ottenere il piu possibile una stampa precisa. grazie per l’attenzione.

Armando, Ardea

Se la lampada agli ioduri metallici, come immagino, emette luce UV, lei è in un’ottima situazione. Il fatto che la potenza sia di “soli” 400 W le determina soltanto un tempo di posa superiore, ma la qualità dell’incisione sarà eccellente.
Le consiglio di posizionare la lampada a un metro e mezzo dal telaio e di non modificare più questa distanza, anche se inciderà telai più piccoli: in questo modo quando avrà determinato il giusto tempo di esposizione per un telaio ad un determinato numero di fili, per quel numero di fili non dovrà più modificarlo.

Per quanto riguarda la nitidezza dell’incisione: la luce puntiforme, quale è quella che esce da una lampada, è la migliore per un’incisione nitida. Occorre però ottenere la migliore aderenza possibile tra la pellicola e il telaio.
Il metodo più efficace è il vuoto pneumatico, che si ottiene con una sacca trasparente ed una pompa a vuoto. Diversamente, può utilizzare una lastra di vetro e tenerla premuta sul telaio con dei pesi.

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Come incidere un telaio serigrafico con una lampada agli ioduri metallici


Incidere un telaio da serigrafia. Meglio la luce bianca o i neon UV?

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Cpl Fabbrika -

Sarei interessata all’acquisto di questi neon per la costruzione di un bromografo artigianale. Ho già acquistato la Screen Sol Rm blu, ma ho il dubbio che questi neon siano troppo potenti e che la gelatina indurisca in tempi inferiori al minuto (distanza neon telaio- circa 20 cm).

Mi consigliate comunque l’acquisto di questo modello o è preferibile (per i tempi più lunghi) il neon 6500°K sempre in vendita sul vostro sito?

Elisa

Tutte le emulsioni al diazo, e quindi anche la Screen Sol RM blu, hanno la migliore resa con sorgenti di luce UV.
I tempi medi di esposizione, con neon distante circa 20 cm dal telaio, sono dell’ordine dei 5-6 minuti su telai a 55 fili.
Le sorgenti di luce bianca o luce fredda (6500°K), o perfino alogena, costituiscono un’alternativa economica e facilmente reperibile, ma i tempi di esposizione si allungano in modo considerevole (i 5 minuti diventano 30 minuti) e l’indurimento dell’emulsione non è completo.
A meno di non utilizzare emulsioni particolari senza diazo, come la nostra QLT, che però ha una durata limitata a circa 150 copie se si stampa con ink a base acqua.

In sintesi:

In alternativa al bromografo artigianale, ha valutato il nostro Espositore Eco? Sommando i costi di tutti i componenti non credo le costerà di più di un bromografo autocostruito, e avrà la certezza del risultato, con minori tentativi. Dalla pagina dedicata all’ Espositore può facilmente scaricare le istruzioni d’uso e la tabella dei tempi di esposizione, collaudata dal nostro laboratorio.

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Incidere un telaio da serigrafia. Meglio la luce bianca o i neon UV?

Emulsioni, inchiostri e carta per pellicole da serigrafia. Informazioni utili

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno,
volevo chiedere delle info sulle emulsioni:

1)ma le emulsioni universali possono essere usate sia se si usano inchiostri Plastisol, che se si usano i base acqua?

2) queste incidono il telaio anche non con fonti di luce UV? cioè con fonte di luce normale?
(lampade ecc ecc)

Altre domande:
1) prima di usare il Plastisol devo miscelarlo con un altro prodotto? Quale?

2) anche i base acqua…con quale prodotto vanno miscelati prima dell’uso?
Vedo che asciugano in un minuto sul telaio e questo rende il lavoro troppo frenetico!

3) quale carta devo usare per stampare il disegno in negativo?

Walter

1) Le emulsioni universali possono essere utilizzate sia con inchiostri plastisol, sia con inchiostri acqua.
Unica eccezione: l’emulsione universale QLT, di tipo particolare in quanto senza diazo e pronta all’uso, con inchiostri all’acqua consente non più di circa 150 tirature.

2) Le normali emulsioni diazo, sia universali, che per inchiostri a solvente, che per inchiostri all’acqua, hanno bisogno per indurire di espositori a luce UV. Diversamente i tempi di esposiizone si allungano fino a 30 minuti e più, e comunque non si ottiene un buon indurimento. L’emulsone universale QLT, invece, proprio perché molto sensibile e priva di diazo, può essere sposta anche a luce bianca, con tempi di esposizione accettabili, dell’ordine dei 2-6 minuti, a seconda della potenza della luce. Ma, come scritto sopra, questa emulsione ha una resistenza limitata a 150 pezzi se usata con inchiostri all’acqua.

3) Il plastisol è pronto all’uso così come esce dal barattolo. In casi eccezionali, per renderlo più fluido, si possono aggiungere poche gocce di Additivo 86, che è il diluente per il plastisol.

4) Gli inchiostri a base acqua, possono essere corretti con massimo 3% di Ritardante (specifico per l’inchiostor che si usa). In questo modo si riduce l’inconveniente della loro essiccazione sul telaio.

5) Se stampa con stampante laser serve il Poliestere bimattato; se stampa con ink jet le serve la pellicola per ink jet

Attenzione: su entrambi i supporti il disegno da riprodurre va stampato in positivo bianco e nero.

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Emulsioni, inchiostri e carta per pellicole da serigrafia. Informazioni utili

Consigli d’esposizione con un bromografo da serigrafia autocostruito

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Cpl Fabbrika -

Salve! Sono una neofita della serigrafia. Per iniziare, ho costruito un espositore con 4 neon standard da 18 w, utilizzando una plafoniera e sostituendo gli starter che erano già presenti con starter elettronici. Ogni volta che provo ad impressionare il telaio, qualsiasi tempo di esposizione io utilizzi (5-7-8 minuti), la gelatina che non viene lavata via dall’acqua in fase di sviluppo presenta delle strisce più scure in corrispondenza della porzione di telaio posto direttamenrte sopra alla luce dei neon. Come mai? Come posso risolvere il problema? Il mio espositore è molto simile a quello ECO venduto da CPL fabbrika; la distanza neon-vetro è intorno ai 10 cm. Grazie in anticipo della risposta, mi sarebbe davvero di grande aiuto.

Sarah, Milano

La distanza di circa 10 cm tra i neon e il telaio è corretta.
Non mi dice però quale è la distanza tra un neon e l’altro: dovrebbero esserci max 8 cm di spazio vuoto tra due tubi.

Il motivo delle striature è che l’esposizione delle varie aree del disegno non è uniforme: immediatamente sopra al neon arriva sul telaio più luce che lateralmente.
Questo fenomeno è tanto più visibile quanto più insufficiente è l’esposizione e quanto più sono distanti uno dall’altro i neon.

Non ho informazioni circa il tipo di luce neon utilizzata (bianca oppure UV?) e circa l’emulsione utilizzata, infatti tra le due cose c’è uno stretto rapporto.

Tenga presente che utilizzando neon a luce bianca e emulsione classica al diazo, in un espositore con le caratteristiche descritte, il tempo di esposizione è di circa 30 minuti, ben più quindi che 7 od 8.
Utilizzando invece luci neon UV, con la medesima emulsione al diazo, il tempo di esposizione si riduce a circa 5 minuti.

Con un altro tipo di emulsione particolare, come la QLT pronta all’uso e senza diazo, il tempo di esposizione a luce bianca è di circa 4 minuti, mentre il tempo di esposizione a luce UV è di circa 1 minuto e mezzo.

Credo che con queste indicazioni le sia possibile fare altre prove e apportare le variazioni necessarie.

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Consigli d’esposizione con un bromografo da serigrafia autocostruito

Carta lucida per pellicole serigrafiche. Quale utilizzare?

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Cpl Fabbrika -

Salve, mi chiamo Giuseppe, siccome non ho nessuna esperienza nel settore volevo farvi una domanda sui materiali che si utilizzano per l’incisione dei telai: la carta lucida usata nella didattica per ricalcare, può essere usata anche per incidere i telai oppure si devono usare acetati per stampanti? Ringrazio anticipatamente.

Giuseppe, Lamezia Terme

L’unica vera importante caratteristica che deve avere una pellicola per incidere i telai è che l’area ricoperta dal disegno sia perfettamente impermeabile alla luce dell’espositore.
Se si verifica questa condizione, allora la pellicola funziona.

Naturalmente la scelta del tipo di pellicola, e quindi eventualmente anche della carta lucida per disegni e didattica, dipende dallo strumento usato per stampare: se usiamo una stampante laser, allora occorre l’apposito poliestere bimattato; se usiamo una stampante ink jet, allora occorre l’apposito film per stampante ink jet.

Se, infine, usiamo pennarelli coprenti neri o anche rossi, allora può funzionare la carta lucida, che non è per niente adatta ai due tipi di stampante che ho citato prima.

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Carta lucida per pellicole serigrafiche. Quale utilizzare?

Espositore artigianale. Come regolare i neon e quale emulsione scegliere

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Cpl Fabbrika -

Avendo a disposizione già una plafoniera 4x18w vorrei costruire un bromografo quello che volevo chiedere è questo:

A che distanza devo mettere la plafoniera sotto e sopra? Cosa devo mettere sotto la plafoniera per il riflesso? va bene un foglio di alluminio? Quello da cucina per intenderci.

Acquistando una emulsione universale, bastano 4 neon normali come sono nella plafoniera o devo acquistare i neon uv?

Luigi

- Diciotto Watt di potenza non sono molti e mi auguro che si tratti di neon UV.
- Consiglio una distanza dal neon al vetro su cui appoggi il telaio non superiore ai 10 cm. Un neon deve distare dall’altro non più di 7-8 cm.

- Dietro ai neon, dalla parte opposta al telaio, e a circa 3-4 cm di distanza dai neon stessi, è preferibile dare una mano di smalto molto bianco: riflette meglio dell’alluminio, che se non è perfettamente piano, ma anche lievemente squalcito, rischia di riflettere la luce in direzioni non efficaci.

-  Le emulsionni universali sono vari tipi. Se le tue luci non sono UV ti consiglio assolutamente l’emulsione QLT, pronta all’uso e molto rapida. Puoi provare con tempi di posa iniziali attorno ai 6 minuti e poi correggere in base ai risultati.
- se, invece, scegli un’emulsione al diazo, allora i neon UV sono praticamente obbligatori.

Spero di esserti stato utile e sono curioso di conoscere i risultati della tua sperimentazione.

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Espositore artigianale. Come regolare i neon e quale emulsione scegliere

Incisione e stampa in serigrafia. Cominciate con due kit economici

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Cpl Fabbrika -

Salve, ho visto su un sito un kit di serigrafia con bromografo. Voi avete qualcosa di simile? Il telaio dopo la stampa veniva lavato e riutilizzato è possibile? ho visto da voi il kit base e bromografo, è lo stesso procedimento?

Marco, Venezia

Il kit che lei cita consente di effettuare due operazioni:
- incidere un telaio con luce UV
- Stampare una maglietta usando il telaio inciso.

Per effettuare queste due operazioni, nella nostra gamma di attrezzature, occorrono due kit, e precisamente uno per incidere il telaio, l’altro per stampare le t-shirt.

Il motivo è che secondo noi un solo attrezzo, che potremmo chiamare “brombanco da stampa” (bromografo + banco da stampa) oppure “bancografo” (banco da stampa + bromografo) non riesce a fare bene nessuna delle due operazioni.

Per questo nella nostra gamma il primo kit contiene un bromografo o espositore in grado di incidere i telai con un ottimo contatto tra pellicola e telaio (Kit incisione telai /Kit incisione telai pro).
L’altro kit contiene un banco da stampa in cui la maglia viene calzata sulla tavola di stampa sopraelevata: in questo modo sotto al telaio c’è un solo strato di stoffa, bene aderente alla tavola, anziché due strati.
Questo secondo kit può essere il Kit Stampa T-Shirt oppure il Kit T-Shirt Plus.

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Incisione e stampa in serigrafia. Cominciate con due kit economici

Emulsione e Incisione. Risolvere alcuni problemi

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno, sto avendo qualche problema con l´emulsione…non capisco come mai, ma non si asciuga completamente neanche dopo 1 giorno e una notte in cui lascio il telaio in posizione orizzontale (premetto che l´ambiente dove sto tentando di incidere e´ per forza di cose piuttosto umido). Non mi era mai successo prima, e sono sicuro di avere aggiunto il catalizzatore e che questo si e´ amalgamato perfettamente con l´emulsione (infatti piu o meno si secca, altrimenti se non erro rimarrebbe allo stato liquido…). Oggi ho tentato di incidere un telaio che più o meno mi pareva sufficientemente secco, ma ho avuto enormi difficolta a sviluppare il disegno e a un certo punto mi sono anche stancato di continuare lo sviluppo, poichè dopo aver usato un getto d´acqua fredda molto potente e una spugna ruvida come soluzioni estreme, la gelatina faticava ugualmente ad andare via e i contorni del disegno erano a dir poco approssimativi (parte della gelatina c he non e´ stata impressionata e´ andata via, a fatica, assieme alla gelatina che doveva sciogliersi). La situazione, in poche parole, e´ paradossale: sembra che la gelatina non sia secca, ma al momento dello sviluppo pare che sia accaduto l´opposto!Mi illumini! Giacomo

Giacomo

Per quanto riguarda il problema dell’emulsione, quando parla di catalizzatore credo che sicuramente intenda il diazo, che rende fotosensibile l’emulsione.

Un problema potrebbe essere che questa emulsione è ormai troppo vecchia e non lavora più in modo ottimale. Le emulsioni al diazo durano 30 giorni se tenute a temperatura ambiente (20°), se tenute in frigo il tempo raddoppia, se tenute a temperatura ambiente in piena estate il tempo si dimezza.
Il fatto che si lavori in ambiente umido è un problema, poiché l’emulsione tende ad assorbire l’acqua e quindi fa fatica ad asciugare in ambiente umido.

Per quanto riguarda il problema dell’incisione, i problemi potrebbero essere dovuti a:

- tempo di posa eccessivo (e quindi si indurisce l’emulsione anche sotto le zone nere della pellicola)
- una pellicola stampata con nero non abbastanza coprente
- l’utilizzo di un’emulsione ormai vecchia
- un’ adesione tra pellicola e telaio non ottimale
- un’ errata combinazione di filatura del telaio – spessore dell’emulsione – tempo di incisione

Nell’ultimo caso infatti va ricordata la proporzione: filatura del telaio più alta = meno spessore di emulsione necessaria = meno tempo di esposizione.

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Emulsione e Incisione. Risolvere alcuni problemi


Emulsionatura. Qual è lo scopo della doppia passata di emulsione su entrambi i lati del telaio?

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno, è vero che per emulsionare bene un telaio serigrafico è necessaria una doppia passata su entrambi i suoi lati? A cosa serve? Per avere più spessore?

Gennaro

Lo scopo delle doppie passate di emulsione su entrambe le facce del telaio non è assolutamente quello di produrre un alto spessore di emulsione che, anzi, è da evitare.

Lo scopo è invece quello di coprire interamente di emulsione la tela del telaio, eliminando il rischio di micro fori, dovuti alle bolle d’aria contenute nel’emulsione.
I micro fori, durante la stampa, si aprono ulteriormente, lasciano passare minime quantità di inchiostro, e la stampa finale appare sporca, con piccoli punti di inchiostro là dove non vorremmo vederli.

Se la pressione della vaschetta stendigelatina, durante la stesa dell’emulsione, è sufficientemente elevata, alla fine del procedimento (2 + 2 passate) lo spessore di emulsione sarà più o meno corrispondente allo spessore della tela.
Ma lo strato sarà perfettamente uniforme e privo di buchi.
Una volta che l’emulsione stesa sul telaio sarà asciutta potremo verificare se il suo spessore è corretto: abbiamo steso il giusto spessore se non sono comparse gocce di emulsione, risultato di una colatura, sul lato inferiore del telaio.

Con questo tipo di procedimento non occorre aumentare il tempo di esposizione del telaio, poiché lo spessore dell’emulsione è più o meno quello della tela.

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Emulsionatura. Qual è lo scopo della doppia passata di emulsione su entrambi i lati del telaio?

Come far funzionare un bromografo per serigrafia

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Cpl Fabbrika -

Ho acquistato, forse sbagliando, un vecchio bromografo della marca glunz & jensend multilight 8100r. Ora il mio problema nasce perchè la macchina si accende la luce è presente ma il ciruito digitale sembra non funzionare, cioè non posso settare nessun paramentro per controllare la macchina. Ho acquistato questa macchina perchè mi consente di poter sviluppare telaio di dimensione fino a 100×80 e mi chiedevo se potevo utilizzarla ugualmente, visto che la fonte di luce sembra funzionare, senza il supporto dei comandi elettrici. Ma qui il punto! come faccio? per i tempi di esposizione e tutto il resto mi consiglia di acquistare un misuratore di esposizione?

Jonathan, Pistoia

Caro Jonathan non si preoccupi: ha la soluzione a portata di mano.

Qualsiasi bromografo, per poter funzionare ha soltanto bisogno:
- di una sorgente luminosa funzionante
- di un cavo che porti la corrente alla sorgente luminosa

Tutto il resto, come timer, programmi di lavoro memorizzabili, sono un optional: se ci sono, tanto meglio; se mancano, la qualità del telaio finito non ne risente in alcun modo. Se sono guasti, può facilmente bypassarli.
Un’altra cosa è importante, là dove è presente: il sistema di vuoto pneumatico comandato da una pompa serve per fare aderire perfettamente la pellicola al telaio e, almeno che non siano previsti sistemi alternativi, questo dispositivo deve essere funzionante. Non conosco il bromografo in suo possesso perciò non so se il sistema è presente.

In ogni caso la pompa del vacuum è facilmente sostituibile, anche con pezzi di altri produttori.
Perciò lei colleghi il cavo di alimentazione alla presa e verifichi che i neon si accendano. Se sul percorso c’è anche un interruttore tanto meglio; altrimenti colleghi il cavo ad una ciabatta provvista di interruttore (costano pochissimi euro) e a sua volta il cavo della ciabatta alla presa del muro, e il gioco è fatto.

I tempi di ersposizione, dell’ordine dei 5-8 minuti, si controllano con un semplice orologio.

Per determinare le giuste esposizioni sicuramente un calcolatore di esposizione: le consente di determinare il giusto tempo di esposiizone, per una particolare emulsione e per una particolare filatura del telaio, con una sola esposizione.
Senza di questo il percorso è soltanto un po’ più lungo e consumerà un po’ più di materiale: si parte con un’esposizione di 5 minuti e, a seconda del risultato ottenuto, si varia in più o in meno, sempre con variazioni del 20%.

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Come far funzionare un bromografo per serigrafia

Lavorare correttamente con la gelatina universale QLT

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Cpl Fabbrika -

Ciao Franco ho un po di problemi con la gelatina universale. In pratica continuano a cambiarmi i tempi di impressionatura, andando a scendere eppure tengo la gelatina nel barattolo e lontana da sole e fonti di calore. Sto facendo fuori barattoli interi a furia di tentativi. quando pensavo di aver trovato il tempo giusto di esposizione gia’ il giorno dopo era cambiato. Non so piu’ che fare sn un po’ scoraggiato ti prego di aiutarmi grazie.

Pietro, Treia

L’inconveniente lamentato è davvero strano, perché è contrario a qualunque “codice di comportamento” di qualunque gelatina.

Partiamo dalle certezze:
- La gelatina QLT si conserva senza modificare le proprie caratteristiche per 18 mesi a temperatura ambiente. Naturalmente con il barattolo ben chiuso e in assenza di luce.

- Tutte le operazioni con la gelatina QLT devono essere compiute in penombra o ancora meglio in luce gialla. Infatti questa gelatina è molto sensibile e un’esposizione prolungata alla luce tende ad indurirla. Perciò andranno eseguite a luce tenue: l’emulsionatura del telaio; il montaggio della pellicola sul telaio; l’esposizione alla luce dell’espositore; lo sviluppo in acqua del telaio. L’asciugatura del telaio prima dell’esposizione va fatta addirittura al buio più completo.

Se, nel corso della lavorazione, tuttte le condizioni sopra scritte sono state rispettate la gelatina DEVE avere un comportamento costante.

Vediamo ora quali potrebbero essere le variabili “occulte”, ma nemmeno troppo, in quanto sono perfettamente note, che hanno modificato il comportamento della gelatina:

- Numero di fili del telaio: se aumenta il numero di fili deve essere ridotto il tempo di esposizione. Esempio: posto 10 il corretto tempo di esposizione a 55 fili, diventa 5 il tempo di esposizione a 120 fili.

- Analogamente: a parità di numero di fili, lo spessore della gelatina sul telaio deve rimanere costante e questo dipende dalla nostra mano e dalla pressione con cui manovriamo la vaschetta stendigelatina. Chi è agli inizi, per non sbagliare è meglio che eserciti una buona pressione sullla vaschetta, in modo da depositare sul telaio uno spessore di gelatina minimo e sempre costante.

- La distanza tra la sorgente di luce e il telaio. Questa deve essere assolutamente costante, perché il tempo di esposizione varia con il quadrato della distanza, (se riduco la distanza di 2 volte, devo ridurre l’esposizione di 4 volte!), perciò con piccoli spostamenti della lampada varia tantissimo e rende l’operazione incontrollabile. Non sappiamo che tipo di espositore lei utilizzi, ma spesso chi usa lampade alogene libere, smonta e rimonta il dispositivo ogni giorno, con la conseguenza di non ricreare mai esattamente le medesime condizioni.

- Il test di esposizione andrebbe fatto sempre con la medesima pellicola e quindi con il medesimo disegno. Sarebbe ottime se nel disegno ci fossero campiture di colore vaste, ma anche filetti sottili. In questo modo si valuta meglio la bontà dell’esposizione.

Le propongo di valutare ogni voce della check list che ho scritto, e quindi di capire dove non è in accordo con le sue procedure. Dopodiché sarò molto interessato a conoscere i risultati conseguiti.

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Lavorare correttamente con la gelatina universale QLT

Emulsione QLT pronta all’uso. Problemi e suggerimenti

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Cpl Fabbrika -

Salve le scrivo perchè ho un problema con il calcolatore di esposizione. Sono sicuro di commettere qualche errore ma non capisco dove. Allora ho fatto più prove incidendo un telaio a 55 fili emulsionato con universale qlt. Metto l’emulsione in una stanza poco illuminata aspetto l’asciugatura e trasporto il telaio sopra il bromografo che è in una stanza con una finestra sul tetto. sistemo il telaio accendo il bromografo ed ho fatto più prove. Ho provato a tenere il telaio 10 minuti e vedo il disegno ma non si apre niente. Allora ho provato con 8 minuti e nel retino per calibrare un po si rompe un po si apre ma nessuna zona si apre perfettamente. Ho provato anche con 6 minuti e la cosa è sempre uguale. Forse sbaglio nello sviluppo? Dopo aver messo il telaio sul bromografo ed aver aspetato il dovuto tempo prendo nuovamente il telaio e mi reco sul retro del mio studio dove inizio a svilupparlo con acqua corrente. Prima molto dolcemente poi dopo 3 minuti aumento un po la pressione ma non succede niente :( Dove sbaglio? Cosa posso fare?

Jonathan, Pistoia

Dalla descrizione sembra che il telaio emulsionato, non si sa bene quando e come, abbia comunque preso troppa luce.
Occorre tenere presente che l’emulsione QLT è molto sensibile (circa 3 volte un’emulsione classica al diazo); perciò anche piccole quantità di luce possono contribuire a indurirla.

- Va bene emulsionare il telaio in ambiente scarsamente illuminato
- L’asciugatura del telaio va eseguita ASSOLUTAMENTE al buio più completo.
- Poiché il calcolatore di esposizione ha tratti molto fini, occorre che l’adesione della pellicola al telaio sia perfetta; la situazione ottimale si ottiene con il vuoto pneumatico, altrimenti bisogna creare un sistema a pressione, con pesi o altro.

- Se i telai emulsionati da CPL Fabbrika si aprono con una esposizione di 3 minuti, allora con la QLT, a parità di filatura, è necessario 1 minuto. Perciò l’esposizione con il calcolatore dovrà essere del doppio, cioè di due minuti. Sempre rispettando tassativamente le condizioni espresse prima.

- Non mi dice con quale tipo di espositore espone i telai. Se lo conoscessi potrei dare suggerimenti più precisi.

- Se il tempo di esposizione è corretto non occorre acqua ad alta presisone per aprire il telaio; è suffficiente una normale doccia. Se le linee stentano ad aprirsi, significa che occorre ridurre il tmnepo di esposizione; o evitare che il telaio, durante le varie fasi, prenda luce dall’ambiente.

- Anche lo sviluppo in acqua deve essere fatto in penombra.

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Emulsione QLT pronta all’uso. Problemi e suggerimenti

Possibili cause di rottura di un telaio serigrafico

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Cpl Fabbrika -

Buongiorno, volevo chiedere come mai si mi è tagliata la rete vicino al bordo del telaio ? Certo di una vostra cortese risposta porgo i miei più cordiali saluti.

Franco, Eraclea

Le cause possono essere molteplici.

Se il taglio si è prodotto durante l’emulsionatura, può darsi che la vaschetta stendigelatinna sia stata premuta eccessivamente in corrispondenza della cornice. In genere la vaschetta deve essere 3 cm più corta della luce interna del telaio, proprio per non sollecitare la tela in corrispondenza della cornice. Inoltre, se si tratta di tela a molti fili, (120 fili) è particolarmente fragile e va trattata con ancora maggiore cautela.
Occorre anche verificare che la vaschetta stendigelatina, in alluminio o in acciaio, non presenti denti o parti taglienti che vanno a contatto con la tela del telaio.

Se il taglio si è prodotto durante la stampa, può essere che la racla troppo lunga, premuta in vicinanza dellla cornice, abbia sollecitato eccessivamente la tela.
In genere la racla deve scorrere a non meno di 5 cm dai lati interni della cornice. Perciò occorre usare, volta a volta, una racla di lunghezza adeguata.

Esiste ancora una possibilità: se il telaio è stato utilizzato più volte, e se sono rimaste tracce di inchiostro secco lungo il lato interno della cornice, premendo la tela dall’esterno, per esempio emulsionando il telaio, le stesse tracce di inchiostro si comportano come una lama e la tela viene tagliata.

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Possibili cause di rottura di un telaio serigrafico

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