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Channel: Incisione dei telai per serigrafia. - CPL Fabbrika
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Serigrafia. Spedizione all’estero di telai tesati ed incisi

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Cpl Fabbrika -

Salve , io abito a Londra , avrei bisogno di diversi telai e sto cercando un fornitore fisso di telai incisi e volevo sapere se spedivate anche in Inghilterra
grazie
Saluti
Alfredo Guarracino

ALFREDO GUARRACINO, Londra

CPL Fabbrika spedisce normalmente anche al’estero. Poiché il carrello del sito non è predisposto per calcolare i costi di spedizione extra Italia, consigliamo di ordinare a mezzo email: risponderemo velocemente con un preventivo dettagliato, specificando i costi di spedizione. Si raccomanda di specificare il CAP della località di destinazione.

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Serigrafia. Spedizione all’estero di telai tesati ed incisi


Dove acquistare il telaio da serigrafia inciso e pronto per la stampa?

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Cpl Fabbrika -

salve, volevo sapere, inviandovi il file create voi il telaio gia’ pronto per stampare?

raffaele, carpi

Certamente, è uno dei nostri servizi standard. I tempi di lavorazione variano da 5 giorni, se il serigrafo non è molto esperto e, per sua sicurezza, dobbiamo effettuare l’abituale controllo del file; a 48 ore, se il file ci arriva già corretttamente posizionato e non necessita di controlli. Dal nostro sito è possibile acquistare i telai incisi con entrambe le modalità. I costi, per entrambi i sistemi, sono del tutto uguali.

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Dove acquistare il telaio da serigrafia inciso e pronto per la stampa?

Come si usa il diazo per sensibilizzare l’emulsione e incidere telai per serigrafia

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Cpl Fabbrika -

Salve signor Ratto. Le vorrei chiedere se, data la mia inesperienza e fretta di fare, ho sbagliato a mettere 4,5g di diazo in circa 0,7 litri screen sol 400. Alla prima prova mi sono dimenticato totalmente di miscelarli. Lo screen sol ha preso una colorazione verde, si è incisa comunque bene, ma se la risciacquo fa molta fatica a venire via. Considerando che uso il getto della doccia per fare il tutto. Ho sbagliato o mi consiglia un metodo di risciacquo oltre ai sali?
Grazie, Stefano

stefano, diegoli

E’ assolutamente sconsigliabile frazionare il diazo e sensibilizzare l’emulsione in più volte: il motivo è che risulta difficilissimo pesare la giusta proporzione di diazo (pochissimi grammi) con sufficiente precisione e un piccolo errore di dosaggio determina una grande differenza di comportamento dell’emulsione. Per incidere correttamente un telaio agiscono già molte variabili e non è proprio il caso di inventarne una in più.

Posto che l’emulsione sia stata preparata correttamente, se il telaio fatica a svilupparsi e certe linee non si aprono, il motivo più probabile è un eccesso di esposizione: provi a ridurlo del 20% e verifichi se si notano differenze di comportamento. Il getto d’acqua della doccetta è perfetto, per non danneggiare l’immagine; occorre però che il tempo di esposizione sia corretto.

Non occorrono sali per svilupppare un telaio serigrafico: se si riferisce ai sali di strippaggio, quelli si usano per sciogliere l’emulsione indurita e rigenerare il telaio, ma non per inciderlo.

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Come si usa il diazo per sensibilizzare l’emulsione e incidere telai per serigrafia

Risolvere problema di scarso dettaglio di incisione sul telaio

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Cpl Fabbrika -

Grazie Signor Franco per la sua disponibilità, le scrivo in merito alle incisioni di telaio ottenibili con la Emulsione QLT pronta all’uso senza Diazo. Ho acquistato questo prodotto per creare telai in modo molto semplice e veloce come indicato dalla scheda prodotto.
Sono qui a chiederle consiglio a causa dello scarso dettaglio con cui vengono incisi i telai. Ho svolto numerosi tentativi seguendo le indicazioni, del calcolatore di esposizione. Ore le volevo chiedere se all’aumentare dei tempi di esposizione posso raggiungere un sempre maggiore dettaglio.
Ora con 2 neon sto lavorando a circa 20 cm dal telaio, i risultati migliori sono stati ottenuto a circa 3 minuti di esposizione proiettando immagini su acetato. Con carta opaca a circa 6 minuti. Ho notato che per far emergere l’immagine la pressione esercitata con acqua è forse troppo elevata. Nel complesso i risultati di dettaglio non sono soddisfacenti. Ringraziando per il tempo e la cortesia, mi ritrovo a chiederle se i tempi sono circa questi su cui lavorare o se data la sua esperienza i problemi possono essere causati da una cattiva stesura oppure da altri fattori da me non considerati. Salutandola le dico che per me ed i miei amici è un gioco divertente, che spero ci regali qualche bella maglietta, ne verremo a capo?
Cordiali Saluti
marco
Marco

Marco, Valenza

Lo scarso dettaglio del’incisione non dipende né dall’emulsione, né dal tempo di esposizione. Dipende piuttosto dalla perfetta aderenza della pellicola all’emulsione del telaio. Lei non mi specifica se ha un sistema di vuoto per migliorare l’adesione tra pellicola e telaio, ma dalla descrizione dei risultati penso di no.

Sia che lei usi film trasparente, sia che lei usi un foglio di poliestere bimattato, l’immagine deve essere stampata dritta, in modo che il toner o l’inchiostro nero stiano dalla parte di chi legge l’immagine. In questo modo la medesima pelicola viene ribaltata sul telaio, lato stampa, in modo da avere toner/inchiostro contro emulsione del telaio.

A questo punto un sistema di vuoto pneumatico risolverebbe il problema e le darebbe un telaio inciso di qualità professionale. Può trovare un sistema di sottovuoto, completo di sacca e pompa, sul nostro sito alla pagina http://www.cplfabbrika.com/espositori-bromografi.html

In mancanza di questo ,occorre procedere con il solito cristallo posto sopra la pellicola, e se possibile pressato con dei pesi. Il metodo funziona con disegni dalle grandi aree e privi di dettagli sottili. Ma gli eventuali filetti sottili o scritte piccole immancabimente si chiudono, a causa dele luci parassite che si infiltrano tra pellicola ed emulsione del telaio.

Nel caso lei disponga del sistema sottovuoto, la difficoltà nell’aprire i dettagli sottili si evita riducendo di circa il 20% il tempo di esposizione.

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Risolvere problema di scarso dettaglio di incisione sul telaio

Qual è il giusto numero di fili del telaio per stampe di particolari?

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Cpl Fabbrika -

Gent. Sig. Franco, intanto grazie per la sua disponibilità, le domande e le risp solo molto interessanti.
Volevo chiedere quale era la differenza tra 55 fili e 90 o piu e se incide molto sulle linee piccole dei disegni.
per linee da 0,1 mm che cosa dovrei usare? grazie! Fabio Kong

fabio, bormio

Il tessuto a 55 fili ha 55 fili per centimetro; il tessuto a 90 fili ha 90 fili per centimetro. Quindi il secondo ha le maglie notevolmente più piccole del primo e consente la riproduzione di particolari più minuti.

Le linee di spessore 0,1 mm sono veramente molto piccole e si riescono a riprodurre su tessuti a 120 fili, quindi con maglie più piccole del 90 fili; occorre però incidere il telaio con un espositore adatto, a luce puntiforme, come gli espositori professionali a 2000-5000W.

GLi espositori a luce neon non sono adatti a riprodurre linee così sottili, nemmeno utilizzando tessuti gialli.

CPL Fabbrika fa abitualmente il servizio di incisione telai da file del cliente e utilizza naturalmente espositori a luce puntiforme.

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Qual è il giusto numero di fili del telaio per stampe di particolari?

Come emulsionare e incidere un telaio serigrafico con emulsione universale

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Cpl Fabbrika -

Ho acquistato recentemente l’emulsione QLT ULANO senza diazo e ho provato ad incidere telai con tela in poliestere gialla da, se non ricordo male, 95 fili.
Il primo tentativo, con una lampada alogena da 500 watt posta a circa 80 cm. dal telaio ed un tempo di esposizione pari a 60 secondi ha dato risultati soddisfacenti anche se dopo circa cento riproduzioni con inchiostro a solvente una lettera della frase che stavo stampando si è rovinata.
Ho adottato lo stesso procedimento altre due volte per rifare il telaio serigrafico con il risultato, purtroppo, che in fase di lavaggio, l’emulsione si è staccata dalla seta rovinando tutto. Dove ho sbagliato ?
La ringrazio della disponibilità, sig.Franco e attendo una sua risposta.
Cordialmente
Marcello

marcello, assisi

Dalle nostre prove di laboratorio, anche se effettuate con una lampada alogena con emissione diversa rispetto alla sua, abbiamo verificato che i corretti tempi di esposizione partono da circa 6 minuti. Se il tessuto è giallo anziché bianco è necessario aumentare i tempi di circa il 25%.

Per questo ritengo che il distacco dell’emulsione dal telaio in fase di sviluppo dipenda esclusivamente dal tempo di esposizione troppo basso.

Le consiglio di provare con un’esposizione di 10 minuti, a 80 cm di distanza e con tessuto a 90 fili. Naturalmente il disegno dovrebbe contenere scritte o particolari grandi e piccoli, per avere un riscontro completo, e dovrebbe aderire perfettamente all’emulsione del telaio.

L’emulsione QLT con inchiostro a solvente deve durare per qualche migliaio di copie.

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Come emulsionare e incidere un telaio serigrafico con emulsione universale

Emulsione ideale per stampare con inchiostri a base acqua in serigrafia

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Cpl Fabbrika -

quale gelatina usare per inchiostri all'acqua in serigrafia

Fino ad ora ho sempre usato l’emulsione QLT pronta all’uso, ma vorrei passare a qualcosa di più “performante” tuttavia non so bene come scegliere tra le varie opzioni.
Noi stampiamo prettamente su tessuto con inchiostri ad acqua e vorremmo avere la possibilità di recuperare il telaio, inoltre non abbiamo la possibilità di avere un forno.

Luca, Salerno

Se per “più performante” intende un’emulsione che resista meglio agli inchiostri a base acqua, ci sono tutte le emulsioni classiche al diazo come, per esempio, la Textil HT, che usiamo noi stessi in laboratorio. Si tratta di una emulsione universale, per ciò adatta a tutti i tipi di inchiostro, molto resistente e con ottima definizione.

L’unico problema è che è fatta per lavorare a luce UV.
Perciò vi può essere utile solo se avete un espositore a luce UV. Con luce bianca i tempi di esposizione si allungano di 7-8 volte: 4 minuti diventano 30 minuti. E, in aggiunta, l’indurimento non è perfetto, tanto che dopo lo sviluppo è bene dare un’ulteriore esposizione alla luce solare.

Nel caso utilizziate un espositore ECO potete facilmente adeguarlo alla Textil HT sostituendo i 4 neon all’interno con 4 neon UV.

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Emulsione ideale per stampare con inchiostri a base acqua in serigrafia

Quale gelatina usare con un lampada UV Osram

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Cpl Fabbrika -

come incidere un telaio serigrafico

Ho una lampada per serigrafia UV OSRAM ULTRAVITALUX 300 W. Saprebbe dirmi quale  tipo di gelatina può andare bene ed eventualmente poter ordinare dal sito? Mi dicevano la TEXTIL HT ma non sono sicura.

Martina

Dalla scheda tecnica della lampada Ultravitalux 300 W appare una potenza irradiata di 13,6 W nelle lunghezze d’onda da 315 a 400 nm; una potenza irradiata di 3,0 W nella lunghezza d’onda da 280 a 315 nm. La lunghezza d’onda efficace ai fini della gelatina è la prima, con 13,6 W.
Non è molto, e infatti la lampada non è del tipo con alimentatore ad alta tensione.

Dovrebbe comunque essere sufficiente, usando un tempo di esposizione adeguato, per qualsiasi normale emulsione al diazo.

La Textil HT è una di queste ed è di elevata qualità. Sul medesimo sito ne proponiamo altre, di qualità inferiore ma più sensibili alla luce bianca e quindi più “tolleranti”, come la Screen Sol RM blu o la Screen Sol QT Blu. La Textil HT, comunque, è imbattibile per resistenza alle tirature e ha un residuo solido più elevato rispetto alle altre che ho citato.

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Quale gelatina usare con un lampada UV Osram


Quale espositore e quale emulsione usare per stampare con inchiostri plastisol

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Cpl Fabbrika -

come incidere un telaio per serigrafia

Ho da poco registrato un marchio e vorrei iniziare a stampare io le mie maglie, ho acquistato un kit di inizio serigrafia che comprende 3 telai, emulsione, colori plastisol e una cappa flash per asciugare la stampa, per quanto riguarda l’incisione non so quale tipo di luce utilizzare e a che distanza metterla, puoi aiutarmi a capirne di più?

Luca, Lanciano

Per quanto riguarda l’incisione dei telai abbiamo messo a punto un espositore particolarmente economico, la cui versione standard è a luce bianca. Con l’apposita emulsione QLT va benissimo per la stampa plastisol.

Se, invece, vuole utilizzare l’emulsione che ha già acquistato, che probabilmente è una normale emulsione al diazo, allora le conviene acquistare l’espositore nella versione a luce UV.

Probabilmente le sarà utile anche il Manuale Pratico di Serigrafia, dove si spiega passo passo, con disegni e illustrazioni, tutto il procedimento serigrafico.

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Quale espositore e quale emulsione usare per stampare con inchiostri plastisol

Come incidere tratti fini con un bromografo autocostruito

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Cpl Fabbrika -

come incidere tratti fini in serigrafia con bromografo

La contatto per un problema che riscontro durante l’esposizione di tratti fini, scritte piccole e retini. Uso Screen sol RM blu, dando 2 strati di emulsione sul lato stampa e uno sul lato racla. Uso un bromografo autocostruito con le seguenti caratteristiche:
Dimensioni bromografo 78 x 75 cm, 6 neon (lunghezza 50 cm,codice lampada LT UV F20 T8 09 IV), distanza fra le lampade 10 cm, distanza lampada-vetro 12 cm, spessore vetro 4 mm, tempo di esposizione 2 minuti (ho provato anche a ridurre il tempo di esposizione ma la situazione peggiora).

Andrea, Trento

Dalla descrizione mi pare che il bromografo sia costruito e dimensionato in modo corretto.

Circa il tempo di esposizione (2 minuti) mi pare un po’ basso. Direi a occhio che il tempo di 4 minuti potrebbe essere più giusto.
Ma naturalmente il tempo dipende anche dal numero di fili del tessuto: se 4 minuti sono giusti per un 55 fili, allora 2 minuti potrebbero essere corretti con un 120 fili.

Lei non mi specifica quale è il genere di difficoltà che incontra: forse le linee fini non si aprono?
E’ utile sapere che con bromografi del suo tipo, e cioè a luce diffusa, è già un buon risultato, con tela a 55 fili, aprire dei tratti da 0,3 mm di spessore.
Tratti più fini o addirittura retini richiedono altri strumenti e particolari accorgimenti.

Un motivo probabile delle difficoltà che incontra potrebbe essere l’aderenza non perfetta tra la pellicola e il telaio. Nei bromografi professionali questa si ottiene o con il vuoto pneumatico, prodotto da una pompa, o con un pressore premuto con qualche sistema.

La mancanza di aderenza provoca inconvenienti proprio nei tratti più fini, in quanto la luce parassita passa attorno al disegno e va a indurire l’emulsione là dove non dovrebbe.

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Come incidere tratti fini con un bromografo autocostruito

Come costruire un bromografo per telai A3

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Cpl Fabbrika -

come costruire un bromografo per serigrafia su A3

Vorrei costruire un bromografo anche per telai A3.
Vedo tante risposte sul forum ma non ho ancora chiaro il numero di lampade uv e il minimo di watt che devono avere per una buona incisione del telaio. Mi dite la misura che dovrei utilizzare per il bomografo e il numero di uv e di watt ?

Thayze, Verbania

Nei bromografi con tubi al neon occorre rispettare la giusta distanza tra un tubo e l’altro e la giusta distanza tra i tubi e il vetro che regge il telaio.

Si ottengono buoni risultati con la soluzione:
– distanza tra un tubo e l’altro, misurata tra gli assi: 10 cm; che equivale circa a cm 8 di luce netta tra due tubi adiacenti.
– distanza tra i tubi e il vetro che regge il telaio: 15 cm.

Queste dimensioni determinano il numero di tubi necessario per incidere un telaio.
Nel caso di un telaio adatto al formato A3, e cioè con dimensione esterna di cm 457×57, occorrono 4 tubi lunghi 60 cm, ciascuno con potenza di 20 Watt.

E’ il tipo di tubo UV più economico e più facilmente reperibile. Lo può trovare sul nostro sito.
A richiesta sono disponibili le armature portalampada con lo starter già incorporato.

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Come costruire un bromografo per telai A3

Gelatina che cede nella stampa con inchiostri all’acqua. Come risolvere?

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Cpl Fabbrika -

serigrafia emulsione e inchiostri all'acqua

Stampo usando colori Texprint mono base acqua. Di recente ho iniziato ad aggiungere al colore prima della stampa il catalizzatore AMEX per resistenza ai lavaggi. Quando stendo il colore sul telaio e avvio la stampa, dopo solo qualche colpo di racla la gelatina del telaio inizia a cedere formando buchi e aprendosi in vari punti da cui ovviamente passa il colore. E’ possibile che il catalizzatore dosato male (in quantità forse troppo eccessiva) agisca sulla gelatina?

Giulio, Monza

Il catalizzatore dell’inchiostro Texprint non è assolutamente in grado di intaccare la gelatina, anche se usato in qualunque quantità.

Perciò il problema sta altrove e provo a fare delle ipotesi:

– l’emulsione da lei utilizzata, che non mi cita, non è fatta per inchiostri a base acqua: se, a causa dell’aggiunta di molto catalizzatore, l’inchiostro diventa più liquido, danneggia la gelatina più velocemente del normale.
Rimedio: utilizzare una gelatina universale o per inchiostri a base acqua.

– il telaio è sotto esposto, perciò la gelatina non è completamente indurita e a contatto con l’inchiostro si scioglie.
Rimedio: alzare il tempo di esposizione del telaio oppure, dopo avere sviluppato il telaio, esporlo al sole per circa 30 minuti: l’elevato contenuto di radiazioni UV della luce solare provvederà a fare indurire la gelatina in modo corretto.

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Gelatina che cede nella stampa con inchiostri all’acqua. Come risolvere?

Caratteristiche del kit per incisione dei telai a luce UV

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Cpl Fabbrika -

come funziona il kit per l'incisione telai serigrafici

Sarei interessato all’acquisto dell’espositore “KIT INCISIONE TELAI PRO”, ma avrei alcune domande da farle prima: L’espositore ha un timer per regolare il tempo e lo spegnimento automatico? Se no, è possibile inserirlo?
Questo espositore è disponibile solo a 4 lampade o è possibile averlo anche con una quantità maggiore? Anche se è un espositore economico, la qualità di incisione è buona lo stesso? Vorrei incidere telai con dettagli molto sottili, anche telai a 120 linee, e non vorrei avere problemi.

Carmine, Salerno

No, non c’è il timer, perché ciò avrebbe determinato un costo superiore. E l’obiettivo era produrre uno strumento di ottima qualità ma economico. Si può aggiungere un timer collegandolo alla spina dell’alimentazione e con il timer collegarsi alla presa di corrente. Si trovano ottimi timer nei bricocenter.

Questo espositore esiste solo nella versione a 4 lampade. Adatto per telai fino alla dimensione massima di 57×57 cm.
Il pressore che fa aderire la pellicola al telaio funziona molto bene. Con tela a 55 fili si incidono tratti di spessore minimo 0,3 mm. Con tela a 120 fili si può arrivare anche a tratti con spessore 0,2 mm.

Usando tela gialla anziché bianca (sempre a 120 fili) si migliora ancora la definizione, perché si eliminano le luci parassite.

Comunque, come tutti gli espositori a luce diffusa, non raggiungerà mai le prestazioni di un espositore a luce puntiforme da 5000 Watt . Ma tenga presente che pochissimi serigrafi possiedono un espositore con tali caratteristiche.

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Caratteristiche del kit per incisione dei telai a luce UV

Come calcolare l’esposizione con un bromografo autocostruito e l’emulsione Textil HT

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Cpl Fabbrika -

come incidere il telaio per serigrafia

Mi sono autocostruito un bromografo usando una plafoniera da incasso per neon e comprando da voi. I neon UV da 20w. Ne ho installati 4 e vorrei sapere con i telai già emulsionati che ho sempre comprato da voi, come mi devo comportare e che tempi devo calcolare per incidere i telai? Aggiungo che la distanza tra le lampade e il vetro è di 9,5 cm ed il vetro e 5 mm di spessore.

Alfredo, Roma

Dalla descrizione mi pare che il bromografo autocostruito abbia le medesime caratteristiche del nostro Espositore Eco. Perciò possiamo seguire, almeno in prima approssimazione, la medesima tabella di esposizione.

Dalla tabella risulta che l’emulsione Textil HT, da noi usata in laboratorio per emulsionare i suoi telai, ha bisogno di un’esposizione di 4 minuti e 30 secondi su telaio a 55 fili.

Meno fili necessitano di tempo superiore e più fili necessitano di tempo inferiore. Un telaio a 120 fili richiede circa la metà di tempo del telaio a 55 fili.

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Come calcolare l’esposizione con un bromografo autocostruito e l’emulsione Textil HT

Come emulsionare correttamente un telaio serigrafico

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Cpl Fabbrika -

come emulsionare un telaio serigrafico

Vorrei qualche consiglio per realizzare una buona “emulsionatura” dei telai?

Alfredo, Roma

Ecco in sintesi i passi fondamentali per realizzare una corretta emulsionatura del telaio serigrafico.

L’emulsione viene stesa sul telaio con un apposito strumento: la vaschetta stendigelatina. La lunghezza della vaschetta è importante: deve essere 3 cm più corta del lato interno più corto del telaio.

Lavorando in penombra o, condizione ideale, a luce gialla, si riempie la vaschetta di gelatina per metà.
Tenendo il telaio verticale, appoggiato a un tavolo, si accosta la vaschetta al telaio stesso, lato esterno, si inclina la vaschetta in modo che la gelatina vada a contatto con il tessuto, e con un movimento lento e regolare si solleva la vaschetta lungo tutto il telaio, esercitando una moderata pressione.

come emulsionare un telaio serigrafico

Il risultato che vogliamo ottenere è uno strato di emulsione sottile e uniforme su tutta l’area del telaio.
Quando siamo in sommità raddrizziamo la vaschetta e immediatamente dopo la stacchiamo dal telaio.
Ripetiamo l’operazione per due volte dal lato interno del telaio.
Se in qualche zona vediamo abbondanza di gelatina usiamo la vaschetta come un raschietto e con un analogo movimento dal basso verso l’alto raccogliamo la gelatina in eccesso.

Il telaio deve asciugare assolutamente al buio, in posizione orizzontale, lato stampa in basso (lato interno del telaio in alto). Si può rendere l’essiccazione più rapida scaldando l’armadietto di asciugatura con una ventola ad aria calda.
La temperatura non deve però superare i 30-35°C, perché rovinerebbe l’emulsione compromettendo il successivo sviluppo.

Ci si accorge che il telaio è asciutto al tatto, quando il dito non intacca la gelatina.
Il telaio può essere inciso immediatamente o comunque non oltre 7 giorni, in quanto la gelatina, stesa sul telaio e asciutta, tende a invecchiare e a indurire.

Angelo Barzaghi per CPL Fabbrika

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Come emulsionare correttamente un telaio serigrafico


Neon UV abbronzanti e incisione del telaio serigrafico

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Cpl Fabbrika -

come incidere un telaio serigrafico
Il mio dubbio più grande riguarda la luce più adatta per impressionare il retino e, leggendo i vari articoli sul sito, sembra che la lampada migliore sia quella a luce UV, solo che al momento i prezzi sono inaffrontabili per le mie tasche.
Oggi però in un mercatino dell’usato ho trovato una lampada UV a neon per l’abbronzatura e, con 10 euro, nel dubbio me la sono portata a casa! Non so se è adatta per impressionare un retino, perciò se possibile vorrei un suo parere.

Stefano, Ferrara

Per dare un parere preciso sarebbe necessario conoscere la lunghezza d’onda dell’emissione UV di questa lampada. La lunghezza d’onda a cui reagiscono le normali emulsioni diazo è da 350 a 430 nanometri.

In prima battuta mi pare che la potenza di questa lampada sia veramente modesta e perciò, anche se la lunghezza d’onda fosse quella giusta, occorrerebbe un lungo tempo di esposizione per impressionare il telaio. In più le lampade abbronzanti, per non essere nocive, emettono una luce filtrata.
La lampada per serigrafia, al contrario emette una luce pericolosa per l’occhio umano, ma molto efficace sulla gelatina.

Dato che lei possiede ormai questa lampada, le conviene provarla, così avrà una verifica reale anziché le mie opinioni teoriche. Non ho idea, però, del tempo di esposizione necessario. Può provare 15 minuti a 1 metro e mezzo di distanza dal telaio e verificare l’effetto. Le consiglio, a ogni prova, di variare in più o in meno del 100%.

In alternativa può usare una comune lampada alogena a luce bianca da 500Watt di potenza (circa 30 euro nei bricocenter, compreso la base di appoggio) e la speciale emulsione universale QLT, che reagisce bene anche alla luce bianca.

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Neon UV abbronzanti e incisione del telaio serigrafico

Come capire se un’emulsione serigrafica è scaduta

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Cpl Fabbrika -

corso5
Ho tenuto per più di sei mesi l’emulsione plus 7000 in frigo senza usarla, due giorni fa mi serviva per fare un telaio e aprendola ho visto che era diventata verde smeraldo e stendendola sul telaio era molto liquida, mi chiedevo se era possibile utilizzarla ugualmente, risolvendo il fatto che è cosi tanto liquida oppure è da buttare? E’ possibile ingelatinare dei telai e tenerli ingelatinati, ovviamente al buio, per molto tempo, anche un anno, prima di imprimerli?

Giada, Roma

Il colore verde smeraldo è il colore giusto di un’emulsione a cui abbiamo aggiunto il suo diazo, rendendola in questo modo fotosensibile, e che non abbiamo ancora esposto alla luce della lampada UV.
E’ difficile stabilire se l’emulsione, dopo sei mesi di frigo, è ancora buona, oppure se è scaduta.
In genere si garantisce la validità dell’emulsione dopo una conservazione in frigo di massimo tre mesi.

Le consiglio comunque di fare una prova, magari su un telaio piccolo o solo parzialmente emulsionato.
Se l’emulsione è scaduta, dopo l’esposizione lei faticherà molto ad aprire le linee con il getto d’acqua. E, se insisterà, tutta l’emulsione tenderà a staccarsi a blocchi dalla tela del telaio.
Se, invece, l’emulsione è buona, dopo due minuti di doccia con acqua l’emulsione si scioglierà regolarmente in corrispondenza del disegno.

Comunque, prima di versare l’emulsione nella vaschetta stendigelatina, le consiglio di mescolarla bene all’interno del barattolo.

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Come capire se un’emulsione serigrafica è scaduta

Consigli per lavorare con emulsione QLT pronta all’uso

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Cpl Fabbrika -

come incidere un telaio serigrafico
Ho acquistato l’emulsione QLT circa una settimana fa e ho provato a incidere due/ tre telai con una lampada a led da 36w e 4000k vicina 8 cm dal telaio, per un tempo complessivo di 50 minuti.
Il risultato è che quando lavo il telaio il disegno fa difficoltà ad aprirsi all’inizio e poi grattando un po’ con lo spazzolino si apre, ma si scioglie anche la gelatina impressionata, perdendo così la forma del disegno. Cosa posso fare? La gelatina è scaduta?

Luca

La gelatina QLT che lei ha acquistato non è assolutamente scaduta.
C’è la possibilità che, nel suo laboratorio, la gelatina abbia preso luce e si sia deteriorata, ma lei stesso, ripercorrendo mentalmente le procedure eseguite, potrà valutare questa possibilità.
Comunque, con ogni probabilità, il motivo del problema è un’esposizione eccessiva: non sono in grado di stabilire a tavolino quale deve essere l’esposizione corretta per la sua lampada a LED, ma francamente 50 minuti mi sembrano davvero troppi.

Altro elemento importante: nello sviluppo del telaio non ci si aiuta MAI con spazzolini, spugne o attrezzi similari: la gelatina, se correttamente esposta, deve venire via da sola dopo 2-3 minuti di lavaggio a pressione moderata.
Un altro particolare: 8 cm di distanza tra il telaio e la lampada sono troppo pochi: la lampada in questo modo non riesce a illuminare il telaio in modo uniforme. Porti la distanza ad almeno 50 cm.

Le consiglio di provare con un’esposizione di 20 minuti, di sviluppare e osservare se la gelatina si stacca regolarmente, si stacca anche dove non c’è il disegno, o non si stacca per niente.
Se non si stacca per niente dovrà ridurre ancora il tempo. Se si stacca anche dove non c’è il disegno dovrà invece aumentare di circa il 20% , e perciò portare l’esposizione a 24 minuti.

Il fatto che la gelatina QLT non cambi colore dopo l’esposizione è corretto: la QLT non ha diazo e perciò è sempre colorata di blu, prima e dopo essere stata esposta.

Le consiglio anche, per avere un’immagine ben definita lungo i contorni, di curare particolarmente l’adesione tra la pellicola e il telaio. In caso contrario la luce parassita gira attorno al disegno della pellicola e impressiona la gelatina anche nelle zone del disegno.

Altro consiglio: tutte le operazioni di emulsionatura e incisione devono essere fatte in luce attenuata: la QLT è molto sensibile anche alla luce bianca.

Ultimo consiglio: controlli che la pellicola sia stampata con un nero veramente coprente; in caso contrario la luce passa attraverso il disegno e indurisce la gelatina.

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Consigli per lavorare con emulsione QLT pronta all’uso

Come usare il calcolatore di esposizione per serigrafia

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Cpl Fabbrika -

come calcolare il tempo d'esposizione del telaio
Come si utilizza il calcolatore di esposizione? Funziona come un cronometro?

Federico

Il calcolatore di esposizione non è proprio assimilabile a un cronometro.

Il suo scopo è quello di farci determinare la giusta esposizione del telaio (con specifico numero di fili e specifica emulsione) con un solo tentativo.
Non è altro che una pellicola divisa in 5 zone, ognuna con un diverso livello di trasparenza. Ogni zona contiene un numero che serve da coefficiente di calcolo.

Come si usa?
Si posa il calcolatore sul telaio, esattamente come si fa con una pellicola, e si espone.
Come tempo scegliamo il doppio di quello che immaginiamo potrebbe essere il tempo corretto.
Esempio: penso che il mio telaio richieda 5 minuti di luce per essere inciso in modo giusto? Benissimo, espongo per 10 minuti.

come calcolare il tempo d'esposizione del telaio
Dopo l’esposizione sviluppo normalmente in acqua e mi accorgo che delle 5 zone in cui era divisa la pellicola, solo una risulta sviluppata correttamente le altre quattro sono sottoesposte oppure sovra esposte, e le linee non si aprono.
Leggo il numero in corrispondenza della zona sviluppata bene (potrebbe essere 0,7) e lo moltiplico per il tempo di esposizione che avevo usato (erano 10 minuti).
10 per 0,7 è uguale a 7. Sette minuti è il tempo corretto per incidere quel telaio.

Nella realtà questo procedimento è più rapido a farsi che a dirsi. Ed evita di sprecare tempo e telai in tentativi andati a vuoto. Naturalmente può essere usato un numero illimitato di volte.

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Come usare il calcolatore di esposizione per serigrafia

Problemi di incisione con l’emulsione QLT. Come risolverli?

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Cpl Fabbrika -

come preparare un telaio per serigrafia
Sto utilizzando la gelatina QLT che ho acquistato un anno fa da voi, ma che ho aperto solo un mese fa; dopo aver steso la gelatina e asciugato con phon da carrozziere a temperatura minima, impressiono il telaio per quattro minuti grazie al vostro kit base di incisione e dopo aver pulito sotto al getto d’acqua e guardando in controluce, il telaio sembra perfettamente inciso, ma quando vado a stampare in alcune (molte) zone l’inchiostro non passa. Ho pensato che la gelatina possa essere scaduta, ma è sempre stata chiusa e in più sembra reagire alla luce.

Massimiliano

Alcune delle azioni che lei ha fatto sono “a rischio”, perciò non è così semplice individuare la causa del problema.

La QLT è di un anno fa: Ulano garantisce la QLT, sigillata e a 20°C, per 18 mesi, perciò il suo prodotto non dovrebbe essere scaduto. Ma in estate la temperatura è bene superiore a 20°C, perciò non sarei così sicuro circa il suo stato di conservazione. Magari, in questi casi, è meglio conservarla in frigo a 5°C.

– Dopo avere emulsionato il telaio lei lo asciuga con il phon da carrozziere, se pure a temperatura “minima”. Tenga presente che temperature superiori a 40°C danneggiano la gelatina e ne modificano il comportamento.

– Se, dopo lo sviluppo, la tela del telaio in corrispondenza del disegno è totalmente bianca, e quindi libera, l’inchiostro deve passare. Consiglio di controllare l’apertura delle maglie con un lentino. Se ci sono tracce di azzurro, lo sviluppo è stato incompleto; se non ci sono tracce di gelatina, il telaio è pronto per la stampa.

come preparare un telaio per serigrafia

Se non ci sono tracce di gelatina è inutile infierire sul telaio con antighost o altro: l’effetto sarà quello di rovinare l’incisione e di fare staccare la gelatina anche dove non è necessario.

– Se, dopo lo sviluppo, notiamo maglie ancora chiuse dalla gelatina, il motivo potrebbe essere nella pellicola, non completamente coprente.
Ricordiamo che la QLT è molto rapida e sensibile, anche poca luce, che magari passa nei microfori della pellicola, riesce a indurirla. Se lei usa stampante laser e poliestere bimattato questo rischio è reale; se invece usa stampante inkjet e pellicola apposita, il rischio è molto limitato. Comunque è sufficiente osservare la pellicola in controluce per controllarne la coprenza.

Dopo lo sviluppo è bene eliminare dal telaio l’acqua in eccesso con uno straccio morbido (pelle di daino) o ancora meglio con aria compressa. Infatti il liquido che vediamo sul telaio è apparentemente acqua, ma in realtà è un misto di acqua e gelatina, trasparente alla vista, ma in grado di formare una pellicola invisibile che copre le maglie e impedisce all’inchiostro di passare. Specialmente su telai a maglie fitte questo rischio è reale.

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